Sembra più realistico del Metaverso, su cui (già una cosa che si chiama come la campagna di rebranding di Facebook in META puzzava dal primo giorno) era giusto non scommettere una lira. Velocemente Pro/Maybe:
Pro
- Immersivo, ma non isolante. Uno dei punti (ovviamente) critici delle esperienze “360” o immerse finora era il pressoché totale isolamento dal mondo circostante, che ne rendeva l’uso complicato, faticoso e frustrante.
- Dicono sia (sembra) leggero e confortevole, requisito essenziale per essere indossato al lungo come viene proposto per molti utilizzi (entertainment, work, family etc etc)…
- Spatial sound/video ben armonizzati e con potenziali enormi anche per la Augmented Reality (Hey boomer!) Extended Reality (lavoro, cucina, gaming)
- Interessante (e fondamentale) sarà capire come funzioneranno (se ci saranno) le “synced experiences”, con più device, fondamentali nei contesti: family, collaboration, education, events, ma anche combat, emergency, event management etc
Maybe
- Hai Eye! Și tratta pur sempre di indossare un paio di occhiali, anzi l’hanno paragonato a “una maschera da sci” (in effetti costa come una settimana bianca a Sankt Moritz). Non esattamente la cosa più comoda del mondo, e per quanto siano “leggeri e confortevolI” la domanda latente è: quando e quanto ci stancheremo il collo, gli occhi, la testa? Sarà comodo appoggiarsi sul divano e sul letto? Quanta voglia di indossarli avremo e, conseguentemente, quanto e per quali usi si affermerà?
- E vero che ti rimarrebbe l’altro, ma costa pur sempre “un occhio della testa”. Intendiamoci, il valore c’è tutto e Apple da sempre usa la strategia “enter from the top”. La domanda, anzi le domande qui sono: in quanto tempo di propagherà e che fetta di popolazione potrà raggiungere? Ci saranno competitor più economici che funzioneranno allo stesso modo e questa “tecnologia” diventerà di massa o resterà di nicchia?
- Lattenti! Occhio alla latenza... Il video racconta con grande astuzia un device non immerso lasciando immaginare sia “trasparente”,ma il visore è sempre “blind”, opaco. Non si vede attraverso. SI vede quello che c’è “fuori” dal device grazie a una riproduzione video e chi è di fronte a noi vede i mostri occhi riprodotti dalle telecamere interne. Se questo consente di “scegliere il proprio grado di immersione” e “cambiare gli sfondi”, solleva due dubbi: questa “trasparenza artificiale” darà un vero senso di realtà? Non darà fastidio o mal di mare? Le interazioni avranno latenza nei movimenti e nei gesti di chi starà di fronte a noi renando un senso distopico? E “da fuori” chi vedrà “un video del nostro sguardo” avrà davvero la sensazione di interagire con noi? Anche in situazioni intime o professionali come una riunione? Chi Visionerà, vedrà….
- Un Very Personal device. Indossereste il visore di un altro? Forse in famiglia, ma appoggereste il visto sul bordo elastico dove ha sudato uno sconosciuto prima di voi? Molte culture saranno probabilmente “consce” dal punto di vista dell’igiene e non è detto si possa fare un uso collettivo (Cinema? Silent Disco? Sale Giochi?) di questi device, limitandone la diffusione, visti i costi.
- Una batteria non proprio imbattibile. La durata comunicata è di 2 ore, che saranno forse anche meno, poi occorrerà un cavetto. Un film e addio mobilità. Ma forse dopo un film avrete anche voglia di togliervi la maschera…
Vi vengono in mente altri “Pro” già evidenti? O dei “Maybe” ancora poco chiari? Lasciateli nei commenti.