La differenza tra vincere e essere un campione.

Una interessante serie di coincidenze attorno alla finale degli Australian Open, uno dei quattro tornei più importanti al mondo (Australian Open, il primo dell’anno solare, Wimbledon, Roland Garros e US Open: i 4 torni ATP/WTA che assegnano più punti) denominati “Slam” o “Grand Slam” . Una lezione di Leadership che viene dal Tennis e dallo Sport (tema centrale per il territorio di Cortina e non solo e per la nostra Academy).

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Rafael Nadal vince il suo 21esimo Grand Slam

Nell’edizione 2022, tormentata dalle vicissitudini “No Vax” di Novak Djokovic, abbiamo assistito al trionfo di Rafael Nadal, che a 35 anni diventa così il primo giocatore (maschile ndr) a vincere 21 tornei “Slam”, superando di misura proprio Djokovic (escluso dal torneo in quanto respinto dall’ufficio immigrazione australiano) e lo storico rivale, l’ormai 40enne, Roger Federer.

La vittoria e trofeo sono giunti dopo una “battaglia” con Daniil Medvedev (10 anni più giovane e il doppio dei suoi punti ATP) di oltre 5 ore con una rimonta impressionate da 2-0 a 2-3. Il tennis è uno sport crudele, dove la sfida non è mai finita e un punto di pochi secondi può far la differenza in una partita di 5 ore. Una vittoria fatta di focus, determinazione, preparazione. Un trionfo carico di energia, ma sempre canalizzata, pulita, “fair”.

Accademia di tennis a Maiorca, Spagna | Rafa Nadal Academy by Movistar
Lezioni di vita e performance nel tennis: il motto della Rafa Nadal Academy.

E non è un caso che, ancora in attività, Nadal abbia già lanciato una Academy di enorme successo per ragazzi.

In the early years of capitalism sport was industrialised. It was not just a leisure time activity any more, it was business. People were feverishly bent on betting. The conditions of victory became ever more important as manipulation of competition had the power to ruin equal chances of winning. Consequently, the precursors of competition rules and regulations were born although the sheer interest in maximising profit actually inspired their creation. (www.fairplayinternational.org)

Il Tennis è anche uno sport con una etica e una “scuola di stile” come pochi. Il concetto di “Fair Play” nasce dalla cultura sportiva (e tennistica) inglese nel 1800 con l’avvento della società industriale che ha massificato lo sport e lo ha trasformato in un business dando peso e importanza alla vittoria prima che ai valori. Ed è una immagine tennistica a illustrare (nel sentire comune di Wikipedia) il concetto americanizzato di “Sportmanship” (sportività).

Lo sport quindi è “palestra” di performance, ma anche di leadership. E inclusione. Crea vincitori, ma anche esempi, “modelli”, leader (role model: qualcuno a cui guardare e ispirarsi come esempio). E solo quando queste due caratteristiche si incontrano possiamo dire di avere un vero campione o campionessa.

Serena William si aggiudica agli Australian Open del 2017 il suo 23esimo titolo di un grande Slam diventando il/la tennista col record di Slam vinti.

Un’altro grande esempio, nonché l’atleta in attività ad aver vinto più titoli slam (23) è Serena Williams. E il solo fatto che si continui a considerare un record assoluto quello di Nadal con 21 trofei e non quello di Williams con 23 o di Margaret Court con 24 dimostra quanto ci sia bisogno di questi esempi.

Una storia di trionfi e vittorie ineguagliata e di grande impegno e responsabilità sociale, di “enabler”, abilitatrice: esempio e stimolo per ragazze e ragazzi per imparare a vincere e perdere nello sport e nella vita. La sua è una storia di riscatto sociale, di rabbia canalizzata (anche se certe volte non del tutto, come quando perse i nervi durante la finale degli US Open persa contro Naomi Osaka). E proprio Osaka, di madre giapponese e padre Haitiano che incarna le battaglie per la diversity di genere e etnica, ragazzina cresciuta in un Giappone monoculturale, dove i “mixed race” sono bambini a metà, “hafu”, non ha avuto timore di scoprirsi, di cedere alla pressione del palcoscenico mondiale, di ritirarsi per ritrovare il suo equilibrio psicologico e sconfiggere la depressione. Un campione o una campionessa non deve, per forza mostrare sempre l’immagine vincente.

Naomi Osaka breaks down in tears following 'appalling' reporter question
Naomi osaka scoppia in lacrime a New York sotto la pressione delle domande dei giornalisti.

Saper vincere. Saper perdere. Campioni in campo e fuori. Roger Federer è in questo un esempio luminoso e illuminante: mai un gesto fuori posto, mai una scorrettezza, il suo essere campione è fatto, oltre che di 20 titoli Slam del più alto numero di finali raggiunte e di molte altre vittorie anche, e soprattutto, di questo, che ne fanno un campione amato e rispettato: vittorie e leadership. Trofei e role model.

Roger Federer: Tears of Glory - Open The Magazine
Roger Federe nel 2018 vince il suo 20esimo titolo del Grande Slam a Melbourne agli US Open.

E poi c’è Djokovic.

Without vaccination, Novak Djokovic allowed for Australian Open, but not an  Indian
Novak Djokovic in una delle sue notorie polemiche con pubblico o arbitri.

20 titoli slam vinti. Un atleta straordinario. Impegnato nel sociale con milioni donati in beneficenza. Una preparazione maniacale. Vittorie strepitose. La chance ancora aperta di raggiungere Nadal a quota 21 e superarlo. Ma solo nel conto delle vittorie, ormai. In quello della Leadership e dell’essere esempio e Role Model Rafa, Roger, Serena sembrano ormai irraggiungibili per Nole.

Novak Djokovic says he did not overstep mark when touching umpire's shoe |  Australian Open 2020 | The Guardian
Djokovic irride l’arbitro “diventato famoso” per avergli assegnato una penalità.

Vittorie e Leadership. Trofei e Role Model. Novak di vittorie ne ha tante, ma (dopo numerosi episodi di aggressività, polemica, scarso “fair play”, reclami rancorosi suoi e di un padre che parla sempre tanto, secondo alcuni troppo) quest’anno ha rivelato il peggio di sé in occasione delle procedure di immigrazione per entrare in Australia. Non parliamo di esser Pro/No Vax né se le istituzioni Australia si siano comportare correttamente o meno. Non vogliamo rivangare un episodio sin troppo commentato, ma mostrare come si sia e si finisca per essere “esempi” e “modelli” in ogni caso, e se non se ne ha sempre coscienza e consapevolezza l’errore costa caro (o i continui errori come dice il NY Times che lo definisce un “master” in campo, ma un “disaster” fuori.) Vittorie tante. Leadership un po’ meno, insomma.

Cosa possiamo imparare da questo episodio capitato al grande tennista:

  • che non conta solo vincere, conta soprattuto come
  • che il primo avversario è dentro di noi: la propria rabbia da trasformare in energia, il proprio ego da dominare, fuori c’è solo un rivale da superare e arbitro e pubblico da rispettare
  • un campione sa mostrare anche il proprio lato debole
  • che la correttezza e la sportività sono parte integrante, anzi costituente di un “campione” che non sarò mai tale solo con le vittorie
  • che a certi livelli di fama si è (comunque) un esempio, e bisogna scegliere che esempio si vuol essere, in campo e fuori
  • che il focus di un campione deve essere concentrato su ciò che succede in campo (l’obiettivo: finalmente ottenere il torneo 21 sulla propria superficie preferita) e non su quello che succede fuori (il Covid, i vaccini etc che hanno pesato più dell’agognato trofeo…)
  • che quando si è seguiti da così tante persone occorre essere “istituzionali”, difendere le regole, smussare gli spigoli, a costo di diventare un po’ “mainstream”
  • che si possono fare delle battaglie di principio, ma allora serve grande coerenza (le fai “da prima” e non “dopo che si pone il problema”, le fai anche rinunciando a partecipare a un torneo perché non ne condividi le regole, non forzando le carte per parteciparci comunque).
May be an image of 1 person and text that says 'G Roger Federer @rogefeerer Qualche mese fa scherzavamo sul fatto che entramb eravamo in stampelle La tua incredibile tica del lavoro tuo spirito combattivo sono un ispirazione per mẹ altre persone. Sono orgoglioso condividere con te questa era e sono onorato aver avuto un ruolo nel migliorarti sempre più, stesso hai fatto con me negli ultimi 18 annı. sono sicuro che arriveranno nuove vittorie ma per ora goditi questa!'

Per concludere da tifoso storico di Federer mi tolgo il cappello di fronte al grande campione Rafa Nadal, che oggi ha dato una grande lezione di tennis, di sport e sportività, di leadership.

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